venerdì 29 giugno 2012

Friday Finds: Design Nori

Quando il design incontra il cibo nasce "Design Nori".
Tutti conoscono le alghe giapponesi, si trovano ovunque: nelle zuppe, fuori o dentro al sushi, polverizzato su alcune pietanze come insaporitore.
Pochi le avranno viste così o avranno il piacere di gustarle.
Design Nori sono nate dal lavoro del signor Umino, proprietario dell'azienda familiare Umino Seaweed Shop, e l'agenzia pubblicitaria I&S BBDO con lo scopo di rilanciare, con grande stile, il mercato delle alghe nori che aveva subito grave danno dopo i tragici eventi del 2011.
Si tratta di foglie d'alga sulle quali sono incise, grazie ad un laser, cinque motivi tradizionali giapponesi: i sakura, i mizutama o gocce di pioggia, l'asanoha o canapa, il kumikkou (guscio di testugine) e il kikkou (guscio di tartaruga).
Per questo scopo vengono adoperate alghe più spesse, provenienti dall'area di Miyagi, nel nord est del Giappone, e una tecnica di taglio laser che rimane in parte avvolta nel mistero. 
L'idea sembra a dir poco saporita, ma cosa succede agli scarti di lavorazione?
Il signor Umino prevede di recuperarli, probabilmente ricompattandoli in nuovi fogli o producendo del furikake, un popolare condimento a base di nori, pesce essiccato, semi di sesamo, zucchero e sale.
L'idea è piaciuta così tanto che ha spopolato alla mostra Katagami Style a Tokyo e l' I&S BBDO ha vinto il premio "Best of Show for Design Lotus" per la migliore pubblicità all' AdFest in Tailandia.
Mister Umino ha avuto tantissime richieste, in Giappone e dall' Europa, così tante da non poterle soddisfare tutte, dato che vende solo su ordinazione e in Giappone.
I Design Nori costano all'incirca 10 dollari, ma Umino prevede di abbassare i costi e di produrne in maggiori quantità.
Creatività, tecnologia e tradizione danno vita ad un sushi che è quasi un peccato mangiare.
Suppongo che, se fossero convenienti e facili da acquistare, spopolerebbero anche in Italia.
Questa novità aiuterà da sola il mercato delle alghe? E quelle provenienti dal nord est sono sicure oggi?



 Design Nori, the complete collection


Sakura, asanoha and kikkou

A special design.
Un design particolare.

When the design meets the food, "Design Nori" comes.
Everyone knows what are seaweeds, they are everywhere in Japanese cuisine: soups, inside or outside a sushi roll, sprayed on some dishes as a topping.
Few of us has seen them in this way or will have the pleasure of enjoy them.
The Design Nori is an idea of Mr. Umino, owner of the family company Umino Seaweed Shop, and the advertising agency I&S BBDO, with the aim to revive, with great style, the nori market, which had suffered serious damage after the tragic events of 2011.
I'm talking about laser cutted seaweed leaves that have on their surfaces five traditional Japanese designs: sakura, mizutama or raindrops, asanoha or hemp, kumikkou (tortoise shell) and kikkou (turtle shell).
For this purpose the company uses a thicker nori, coming from the Miyagi prefecture, north east of Japan, and a laser cutting technique that remains in part shrouded in the mystery.
The idea sounds very tasty, but what happens to the scraps?
Mister Umino expected to reuse them, probably by producing new nori sheets or furikake, a popular condiment made of nori, dried fish, sesame seeds, sugar and salt.
The idea has liked so much that drew the crowds during the exhibition Katagami Style in Tokyo last May and the I&S BBDO has won the prize "Best of Show for Design Lotus" for the best advertisement at the AdFest in Thailand.
Mister Umino receives tons of requests, in Japan and from Europe, so many that he isn't able to satisfy them all, since he only sells in Japan and on order.
Design Nori costs about $ 10, but Umino plans to cut costs and produce them in bigger quantities.
Creativity, technology and tradition have created a sushi that is almost a sin to eat.
I suppose if they were cheaper and easier to buy, they would be a success in Italy.
Can this new product help alone the nori market?
And are nori from the north east safe today?

Vale

giovedì 28 giugno 2012

Tutorial Thursday: Chopsticks

Usare le bacchette non sarà più un problema e non vi sentirete mai più in imbarazzo o in difficoltà!
Il tutorial di oggi vi aiuterà a farlo correttamente e seguendo le buone maniere giapponesi.
Usa e getta o personali che siano, le bacchette possono sembrare davvero intricate da usare, ma si tratta solo di un'impressione momentanea.
La bacchetta in basso va impugnata tra pollice ed indice e andrà appoggiata sull'anulare, è la bacchetta che dovrà restare ferma mentre mangiate. La bacchetta in alto si impugna come una penna, trattenuta tra pollice e indice, e appoggiata sul dito medio e servirà ad "acchiappare" il cibo.
Se trovate difficile la spiegazione, guardate il primo video e la foto che trovate più in basso.
Lo stesso procedimento vale per le bacchette usa e getta, chiamate waribashi: contenute in bustine di carta, sono unite in parte o quasi del tutto. Per usarle bisogna staccarle con un pò di forza, mentre il sacchettino può essere usato per riporle a fine pasto o per creare un poggia-bacchette sul quale adagiare le bacchette dopo aver aver mangiato.
In ogni paese, in cui vengono adoperate le bacchette, vigono norme di "bon ton" particolari, di seguito trovate le abitudini che i giapponesi non approvano e che bisogna assolutamente evitare.

Evitate di:
- Lasciare le bacchette sopra la ciotola o incrociate su di essa, dato che significa passare a miglior vita.
- Lasciare le bacchette infilzate nel riso, perchè è il modo con cui una ciotola di riso viene offerto allo spirito di un defunto.
- Passare il cibo tra i commensali usando le bacchette, perchè ricorda il rito funerale buddista.
- Usare delle bacchette spaiate.
- Lasciare le bacchette in bocca mentre si fa altro.
- Sciacquare le bacchette nella propria zuppa.
- Indicare una persona o qualcosa con le bacchette.
- Giocherellare con le bacchette.
- Usare le bacchette come ornamenti per capelli.
- Usare una sola bacchetta.
- Infilzare il cibo.
- Strofinare i waribashi per eliminare le schegge.
- Leccare le bacchette.
- Mangiare il cibo portando la ciotola direttamente alla bocca.
- Prendere il cibo con le proprie bacchette da un piatto da portata.
- Lasciare le bacchette in giro sulla tavola.
- Usare le bacchette insieme come se fossero un cucchiaio.
- Impugnare bacchette e piatto (o altro) con la stessa mano.
- Passare le bacchette sui patti mentre si pensa a cosa scegliere.
- Impugnare le bacchette mentre si chiede altro riso.
- Spostare via piatti che non piacciono con le bacchette.
- Spingere dei piatti uno vicino all'altro.
- Lanciarsi verso la pietanza con le bacchette pronte.
- Prendere del cibo e non mangiarlo.
- Lasciar sgocciolare le bacchette.
- Mostrare di voler prendere una pietanza ed improvvisamente cambiare piatto.
- Masticare le bacchette.
- Riempire troppo la bocca.
- Succhiare chicchi di riso rimasti incollati sulle bacchette.
- Fare rumore con le bacchette (tintinnare contro qualcosa).
- Usare il fondo della ciotola o il tavolo per mettere le punte delle bacchette in ordine.

Esercitatevi a casa mangiando gli spaghetti o del riso con le bacchette ogni volata che potete e usarle diventerà una passeggiata!




How to hold chopsticks correctly.
Come impugnare le bacchette nel modo corretto.

The two waribashi types.
Le due tipologie di bacchette usa e getta.
Ukihashi, chopsticks that don't need rests.
Design by
Mikiya Kobayashi

Using chopsticks will be no longer a problem and you will never feel embarrassed or be in difficulties!
Today's tutorial will help you do it correctly and according to Japanese etiquette.
Disposable or personal, chopsticks may seem very intricate to use, but it is only a momentary impression.
The bottom chopstick has to stay between the thumb and index finger, resting on the ring finger, it will stay still while you eat. The upper chopstick will be held as a pen, between thumb and forefinger, it will rest on the middle finger and will serve to "grab" the food.
If you find it difficult to understand, watch the first video and the picture you'll find above.
The same procedure applies to disposable chopsticks, called waribashi: contained in a paper bag, they are joined together in part or almost entirely.
To use them, separate them with a bit of force. The paper bag can be used to put them away after the meal or to create a chopstick - rest you can use to lay down your chopsticks while you're eating.
In each Asian country there are different etiquette rules, here are the habits that the Japanese don't approve and we must absolutely avoid.

You should avoid:
- Leaving your chopsticks crossed above the bowl beacuse this means passing away.
- Leaving your chopsticks stuck into the rice because this is the way a bowl of rice is offered to the spirit of a deceased person.
- Passing the food to diners with chopsticks. It remembers of a Buddhist funeral rite.
- Using mismatched chopsticks.
- Leaving your chopsticks in your mouth while you're doing other things.
- Rinsing your chopsticks in your soup.
- Indicating a person or something with chopsticks.
- Playing with chopsticks.
- Using chopsticks as hair ornaments.
- Using only one chopstick.
- Spearing the food.
- Rubbing the waribashi to remove splinters.
- Licking your chopsticks.
- Eating the food by carrying the bowl to the mouth directly.
- Taking food with your chopsticks from a serving dish.
- Leaving the chopsticks around on the table.
- Using chopsticks together as a spoon.
- Holding chopsticks and a dish (or something else) with the same hand.
- Moving your chopsticks over the plates while you're thinking about what to choose.
- Holding the chopsticks while asking more rice.
- Pushing away dishes that you don't like with chopsticks.
- Pulling the plates closer to each other.
- Launching yourself toward the food with your chopsticks ready.
- Taking the food and not eating it.
- Letting your chopsticks drain.
- Showing that you want to take a dish and suddenly change your idea.
- Chewing your chopsticks.
- Filling your mouth too much.
- Sucking rice grains on the chopsticks.
- Making noise with chopsticks (clinking against something).
- Using the bottom of the bowl or the table to even the tips of the chopstcks out.

Practice at home by eating noodles, spaghetti or rice with chopsticks every time you can and eating with chopsticks will be very easy!

Vale

venerdì 15 giugno 2012

Friday Finds: Chattea

Quanti di voi viaggiano e si dissetano acquistando una bottiglietta ai distributori automatici?
Spesso lo faccio, ma non mi piace affatto quello che trovo, eccezion fatta per l'acqua (ovvio).
Il tè alla pesca è così dolce che mi fa sentire ancora più assetata e il tè verde sa di tutto, tranne che di tè verde.
Per noi amanti degli infusi e del tè, in Giappone hanno creato Chattea.
E' un invenzione relativamente vecchia, ma ha avuto grande popolarità e l'ho scoperto leggendo il blog di Kyoko.
Sono rimasta folgorata! L'idea della Koubou Kawai era quella di fare del tè senza teiera e ci sono riusciti nell'Ottobre del 2010.
Si tratta di un piccolo imbuto-filtro di plastica che si avvita alle comunissime bottigliette d'acqua.
Basta versare nella bottiglia del tè, inserire il Chattea e chiudere la bottiglia, agitarla varie volte e lasciarla riposare, anche nel frigo. Dopo 2-3 ore il tè è pronto da bere e Chattea fungerà da colino.
Non è geniale?
Su ebay è introvabile e non credo possa funzionare perfettamente con le bottigliette italiane.
Allora perchè parlarne?
Un oggetto così semplice e colorato potrebbe ridurre gli inconvenienti derivanti dalla produzione e trasporto di ulteriore plastica e rappresentare un risparmio per i consumatori.
Perchè non importare anche in Italia questo simpatico oggetto?
Sono piccole cose che fanno riflettere.

Chattea da Nakayamashouten.jp
(210 yen)

Una simpatica signora illustra l'uso del Chattea
A nice lady show us how to use Chattea


How many of you are used to travel and quench your thirst by purchasing a bottle from a vending machine?
I do it often, but I don’t like at all what I find, except for the water (obviously).
The peach tea is so sweet that makes me feel even more thirsty and the green tea doesn’t taste like real green tea.
For us, tea lovers, in Japan was created Chattea.
It is a relatively old invention, but it has had great popularity and I've found it by reading Kyoko’s blog.
I was thunderstruck! The idea of Koubou Kawai was to make tea without a teapot and they met with success in October 2010.
It is a small plastic funnel-filter which can be screwed into an ordinary bottle of water.
Just pour the tea leaves into the bottle, insert the Chattea and close the bottle, shake it few times and let it stand, even in the refrigerator. After 2-3 hours, the tea is ready and Chattea acts as a sieve.
It is brilliant, isn’t it?
It can’t be found on ebay and I don’t think it  will work perfectly with non Japanese bottles.
So, why I’m talking about it?
Something so simple and colourful could reduce the problems arising from production and transport of additional plastic and represents savings for consumers.
I strongly believe that this can be very useful and must be introduced everywhere.
These are small things that make us think.



Vale

venerdì 1 giugno 2012

EIT for charity

I terremoti in Emilia Romagna hanno lasciato un segno indelebile e sembrano non volersi più fermare.
Case e monumenti hanno ceduto come castelli di carte, ingenti sono i danni, troppe le vittime e gli sfollati e la paura di nuove scosse serpeggia ancora.
Ognuno di noi può scegliere di mandare il proprio aiuto nel modo che più preferisce, per questo motivo vogliamo mostrarvi l'iniziativa ideata dall' Etsy Italia Team.
L'EIT ha deciso dare il via ad una nuova raccolta fondi.
Molti negozi Etsy hanno donato alcune delle loro creazioni che, messe in vendita nel negozio EIT for charity, contribuiranno a raccogliere fondi da destinare alla regione Emilia Romagna.
Fino ad oggi, 1 Giugno, sono stati donati 126 articoli e ne sono stati venduti ben 55 che hanno consentito di raccogliere 690 € al netto delle tasse e spese di Etsy e Paypal.
Anche lo staff di Kimono Design ha contribuito con una propria spilla Kanzashi che è stata già venduta!
Ringraziamo di cuore chi acquistato il nostro articolo, tutti i gentili compratori e i creativi dell' Etsy Italia Team.



 chiesa di Buonacompra (Ferrara) - Getty Images via Direttanews.it

Probably you've seen this image on the net or at the tv, the earthquakes in northen Italy have left indelible marks and seem they don't want to stop. Houses and monuments have been collapsed like houses of cards, the damages are enormous, there are too many victimes and evacuees and the fear still winds.
All of us can choose to send some help, for this reason we want to show you the initiative started by the Etsy Italia Team.
The EIT decided to begin a new fund raising.
Many Etsy shops have donated their creations that, sold in the EIT for charity shop, will help raise funds for the Emilia Romagna region .
Up to now, June the 1st, 126 items have been donated, 55 of them have been sold and 690 euros have been collected (excluding taxes and fees for Etsy and Paypal).
Kimono Design staff has contributed with a Kanzashi brooch that has already been sold!
We want to say "thank you" to those who purchased our product, all the kind buyers and the EIT creatives.

Kimono Design Staff

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...